Amarsi e rimanere insieme tutta
la vita. Un tempo, qualche generazione fa, non solo era possibile, ma era la
norma. Oggi, invece, è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a
seconda dei punti di vista.
Oggi siamo esposti a mille
tentazioni e rimanere fedeli certo non è più scontato, ma diventa una maniera
per sottrarre almeno i sentimenti al dissipamento rapido del consumo.
Il bisogno di amare ed essere
amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di
essere stati soddisfatti abbastanza spinge a cercare sempre nuove storie. E’
lacerante essere tra la voglia di provare nuove emozioni e il bisogno di un
amore autentico.
L'amore è diviso tra il desiderio
di emozioni e la paura del legame.
Oggi la scelta sembra essere tra vivere relazioni brevi o l'infedeltà, ma sta a noi scegliere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle apparentemente meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio. L'amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l'uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
Oggi la scelta sembra essere tra vivere relazioni brevi o l'infedeltà, ma sta a noi scegliere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle apparentemente meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio. L'amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l'uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
L'amore ripaga quest'attenzione
meravigliosamente. Decidere fin dall’inizio che lo stare insieme, anche se
difficile, è incomparabilmente meglio della sua alternativa, porta a guardare
anche alla più terribile crisi coniugale come a una sfida da affrontare.
L'esatto contrario della dichiarazione meno rischiosa: "Viviamo insieme e
vediamo come va...". In questo caso, anche un'incomprensione prende la
dimensione di una catastrofe seguita dalla tentazione di porre termine alla
storia, abbandonare l'oggetto difettoso, cercare soddisfazione da un'altra
parte.
Libertà e sicurezza sono valori
entrambi necessari, ma sono in conflitto tra loro. Il prezzo da pagare per una
maggiore sicurezza è una minore libertà e il prezzo di una maggiore libertà è
una minore sicurezza. La maggior parte delle persone cerca di trovare un equilibrio,
quasi sempre invano.
È la prospettiva dell'invecchiare
ad essere ormai fuori moda, identificata con una diminuzione delle possibilità
di scelta e con l'assenza di "novità". Quella "novità" che
in una società di consumatori è stata elevata al più alto grado della gerarchia
dei valori e considerata la chiave della felicità. Tendiamo a non tollerare la
routine, perché fin dall'infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti
"usa e getta", da rimpiazzare velocemente.
Non conosciamo più la gioia delle
cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso. Il mercato ha
fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti.
E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione
senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza
senza un processo di apprendimento.
L'amore richiede tempo ed
energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare
l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più
che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che
sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e
attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in
un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al
giorno e sette giorni alla settimana.
Sembra che accumuliamo relazioni per evitare i rischi
dell'amore, come se la "quantità" ci rendesse immuni dell'esclusività
dolorosa dei rapporti. Quando ciò che ci circonda diventa incerto,
l'illusione di avere tante "seconde scelte", che ci ricompensino
dalla sofferenza della precarietà, è invitante. Muoversi da un luogo all'altro
(più promettente perché non ancora sperimentato) sembra più facile e allettante
che impegnarsi in un lungo sforzo di riparazione delle imperfezioni della
dimora attuale, per trasformarla in una vera e propria casa e non solo in un
posto in cui vivere.
"L'amore esclusivo" non
è quasi mai esente da dolori e problemi, ma la gioia è nello sforzo comune per
superarli. È richiesta una volontà molto forte per resistere in un mondo così
pieno di tentazioni. Emmanuel Lévinas ha parlato della "tentazione della
tentazione". È lo stato dell' "essere tentati" ciò che in realtà
desideriamo, non l'oggetto che la tentazione promette di consegnarci.
Desideriamo quello stato, perché è un'apertura nella routine. Nel momento in
cui siamo tentati ci sembra di essere liberi: stiamo già guardando oltre la
routine, ma non abbiamo ancora ceduto alla tentazione, non abbiamo ancora
raggiunto il punto di non ritorno. Un attimo più tardi, se cediamo, la libertà
svanisce e viene sostituita da una nuova routine. La nostra dedizione alla
gratificazione istantanea e senza legami è il prodotto del mercato, che ha
saputo capitalizzare la nostra attitudine a vivere il presente.
I “legami umani" in un mondo che consuma tutto, sono
stati sostituiti dalle "connessioni". Mentre i legami richiedono
impegno, "connettere" e "disconnettere" è un gioco da bambini.
Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli
amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in
qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in
sicurezza.
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